Questo sito utilizza cookie propri e di altri siti per migliorare la tua esperienza di navigazione. Se scegli di proseguire nella navigazione, o chiudi questo banner, esprimi il consenso all'uso dei cookie.

Dolomiti in Scienza 2010

Posted in Dolomiti in Scienza

PROGRAMMA DOLOMITI IN SCIENZA 2010.
Gli incontri si terranno presso la Sala Bianchi “alla Cerva” di Belluno.


Sabato 16 gennaio ore 17:00
Prof. Gabriele Vanin (A.A.F. Rheticus) – “Alla ricerca della vita extraterrestre”
Prof. Alberto Bertini (GEOTEMI) - “Geologia e geomorfologia delle Dolomiti Agordine”


Nel 1950 Fermi, durante un pranzo, sbottò: “Dove sono tutti quanti?”. Si riferiva agli alieni. Questo è il Paradosso di Fermi: date le dimensioni e l’età dell’universo, è ragionevole che esista, o sia esistita, almeno una civiltà più avanzata della nostra in grado di mostrarsi? Perché non abbiamo testimonianze di vita aliena? La disamina di alcune soluzioni al Paradosso permetterà di descrivere lo stato dell’arte sulla ricerca di vita extraterrestre, tracciando anche un affascinante compendio di ciò che sappiamo sull'universo che ci circonda, dalla composizione del sistema solare alla ricerca di vita su Marte e Titano, dal passato della Terra all’impatto di asteroidi, dall'evoluzione della nostra Galassia alle relazioni fra comete e vita, dall’origine dell’universo alla ricerca di pianeti attorno ad altre stelle.

La grande unicità dal punto di vista geologico delle Dolomiti non è data dalla presenza della dolomia, che si trova anche in altri luoghi del mondo, ma dalla grande varietà di rocce e strutture vulcaniche associate alla dolomia stessa. In questa presentazione si tratterà soprattutto di scogliere, bacini, vulcani e loro rapporti. Con l'ausilio di alcuni schemi e profili geologici, ma soprattutto delle splendide foto delle più importanti strutture coralline fossili oggi esistenti sul nostro territorio, si cercherà di rendere più chiaro al grande pubblico l'aspetto geologico, che per bellezza e importanza rende uniche le montagne oggi patrimonio dell'UNESCO.



Sabato 30 gennaio ore 17:00
Dott. Fabiano Nart (GDS) – “Storia dell´atomo”
Dott. Alex Casanova (GDS) - “Il modello standard tra teoria ed esperimento”


Gli antichi greci pensavano la materia fatta di piccolissime entità indivisibili e quindi costituenti fondamentali della stessa: gli atomi. Ma ad inizio ´800 nacque una nuova disciplina di studio della materia: la chimica. Furono i primi chimici a capire il comportamento degli atomi e ad interpretare come si combinassero per dar vita alla materia. Con la scoperta della radioattività il concetto di indivisibilità fu messo da parte per lasciar spazio al nucleo e agli elettroni. Da questo momento la comprensione dell´infinitamente piccolo prese il volo e terminò con la scoperta dei nucleoni. Si svilupparono quindi i modelli atomici, dal modello di Thompson a quello di Bohr, fino all'interpretazione quantomeccanica. Il dott. Nart ripercorrerà le tappe essenziali della storia dell´atomo.


Il Modello Standard delle particelle elementari costituisce una conquista scientifica consolidata. Sviluppato nel corso della seconda metà del 1900, descrive i costituenti elementari della Natura e le forze fondamentali che li legano. Il suo sviluppo è stato caratterizzato da un complesso intreccio di risultati sperimentali e teorici che ha permesso di delineare un quadro di riferimento sintetico ed elegante. Il dott. Casanova descriverà il contenuto del Modello soffermandosi su alcune tappe significative del suo sviluppo storico; sarà così chiaro come i risultati sperimentali abbiano portato allo sviluppo della teoria e come, viceversa, le previsioni del modello matematico siano state confermate sperimentalmente.



Sabato 13 febbraio ore 17:00
Prof. Danilo Giordano (I.T.I.M. U. Follador) – “Dolomiti di metallo: giacimenti minerari delle Dolomiti”
Prof. Dino Preloran (I.T.I.M. U. Follador) – “Storia della metallurgia del Rame e del Ferro: dal Fursil a valle Imperina”


La vallata agordina è vissuta per secoli sull’economia dei boschi e delle miniere di ferro e rame. La conferenza, partendo dalla storia dei primi e rudimentali forni per la fusione, ne analizza lo sviluppo e l’evoluzione tecnica; verranno presi in considerazione i forni in uso nell’Agordino insieme alla storia ed evoluzione dell’arte mineraria che di pari passo con la metallurgia si è evoluta. Un’avvincente ed interessante storia dello sviluppo e della tecnologia mineraria che tanto lustro e importanza ha dato non solo alla vallata agordina ma all’intera provincia bellunese. 

Le Dolomiti, ora giustamente famose per la bellezza del paesaggio, erano in passato viste con occhio assolutamente diverso dall’attuale; economicamente importanti per le loro risorse minerarie e fonte di grandi scambi commerciali sia con le province del sud che oltre confine a nord, davano lavoro ai locali ed attiravano manodopera da tutta Europa. Dopo una breve introduzione del concetto di giacimento e un esame dei principali tipi verranno trattate la genesi e le caratteristiche dei giacimenti di minerali metallici più importanti nella storia antica e recente della provincia di Belluno: Val Imperina, Fursil, Vallalta, Argentiera, Salafossa, Cibiana.



Sabato 27 febbraio ore 17:00
Dott. Maurizio Alfieri (GDS) - “Naturalisti e geognosti in Dolomiti tra ´700 e ´800”
Ing. Paolo Alessandrini (Università Padova) - “Darwin nel computer: algoritmi genetici e dintorni”


Tutti oggi sappiamo quali sono le rocce che compongono le Dolomiti, i loro processi di formazione e le successioni stratigrafiche che si incontrano su questi particolari monti. Ma chi sono gli scienziati che hanno cominciato a studiare in maniera scientifica e rigorosa la geologia della zona? E quali sono state le tappe fondamentali di questa ricerca? Dall'Arduino al Brocchi, da Catullo a Marzari Pencati passando per tutti gli studiosi d'oltralpe, soprattutto di lingua tedesca come Von Buch e Mojsisovics, in un intreccio di amicizie, rivalità ed accese dispute, che permette di avere oggi un quadro completo ed esauriente della storia della ricerca geologica in Dolomiti.


Quando Darwin formulò la teoria dell'evoluzione, non immaginava che le sue idee, oltre a rivoluzionare la biologia e la scienza in generale, sarebbero state prese a prestito più di un secolo dopo dagli informatici per inventare gli algoritmi genetici. L'ing. Alessandrini condurrà il pubblico alla scoperta di questa tecnica che, imitando artificialmente meccanismi naturali come la riproduzione biologica, le mutazioni genetiche e la selezione naturale, ha dato nuovo slancio alle ricerche sull'intelligenza artificiale. Dopo avere "rubato" alla biologia i principi della teoria dell’evoluzione, l’informatica ha subito restituito il favore: gli algoritmi genetici sono infatti utilizzati anche per comprendere meglio i meccanismi dell'evoluzione naturale e i segreti della vita.



Sabato 13 marzo ore 17:00
Dott. Alberto Riva (Consulenza Petrolifera Ferrara) - “Il tempo in geologia”
Dott. Manolo Piat (GDS) - “Balene in Campedèl: gli odontoceti del Bellunese”


Il concetto di tempo è fortemente variabile e dipende dai contesti cui lo si applica. Normalmente, siamo abituati a riferire il tempo ai nostri ritmi di vita, mentre in altri ambiti quali la geologia e la paleontologia si parla sistematicamente di età e di tempi difficili da immaginare. L'evoluzione nostra e del nostro pianeta è infatti riassunta nella scala dei tempi geologici, che inizia 4,6 miliardi di anni fa giungendo fino ai giorni nostri. Questa conferenza vuole indagare su come viene applicato il concetto di tempo in geologia, approfondendo gli aspetti storici e scientifici dell'argomento. 

Il trascorrere del tempo ha modificato il nostro territorio in un modo difficilmente comprensibile senza l'ausilio dell'occhio del geologo. Non si è trattato di semplici variazioni del paesaggio, ma anche delle condizioni ambientali e delle forme di vita che anticamente popolavano questo mondo. Le “balene” possono sembrare quanto di più distante dalla nostra terra, ma lo studio dei fossili e le ricostruzioni paleogeografiche raccontano una storia che ci porta lontano dal paesaggio delle cime dolomitiche, senza muoversi da Belluno.